1. La terminologia
Cosa si intende per teologia morale?
Per rispondere a questa domanda il trattato di riferimento è: La teologia morale fondamentale.
Per rispondere a questa domanda il trattato di riferimento è: La teologia morale fondamentale.
Prendiamo in esame
le tre parole che compongono l’espressione:
- «morale» (aggettivo o sostantivo): è la traduzione letterale del termine latino mos. Moralitas viene tradotto con «moralità». Coniato da Cicerone (106-43 a.C.) sta ad indicare l'insieme dei sentimenti interiori di una persona o di un popolo. L'aggettivo o il sostantivo 'morale' indica, allora, «il comportamento di una persona e di un popolo nell'agire quotidiano»,
- «ethos» è il corrispondere greco che sta ad indicare: «l’insieme dei sentimenti interiori di una persona o di un popolo».
- «morale» (aggettivo o sostantivo): è la traduzione letterale del termine latino mos. Moralitas viene tradotto con «moralità». Coniato da Cicerone (106-43 a.C.) sta ad indicare l'insieme dei sentimenti interiori di una persona o di un popolo. L'aggettivo o il sostantivo 'morale' indica, allora, «il comportamento di una persona e di un popolo nell'agire quotidiano»,
- «ethos» è il corrispondere greco che sta ad indicare: «l’insieme dei sentimenti interiori di una persona o di un popolo».
Il termine morale descrive il comportamento di una
persona o di un popolo nell’agire.
Il concetto
di morale è riferito principalmente all'elaborazione di scelte libere, cioè
alla «morale vissuta».
La moralità
implica:
1. Una persona umana o soggetto agente;
2. Un processo
interiore che avviene tramite la «coscienza».
3. La «libertà»,
4. I «principi
d'azione» o «legge morale».
5. La responsabilità.
2. Natura e oggetto della teologia
morale
La natura della teologia morale va compresa a partire dalla vita cristiana.
La vita
cristiana è: un evento storico che
origina dalla storica autocomunicazione di Dio in Cristo e dalla libera
collaborazione dell'uomo.
La teologia morale è, quindi, la comprensione scientifica e l'esposizione
sistematica della vita cristiana.
Essa è, dunque, un sapere riflesso.
Si tratta di quella forma di riflessione morale,
operata alla luce di Cristo, all'interno della Chiesa (VS n. 29) ed è
caratterizzata dalla «specificità di
riflessione scientifica:
- sul Vangelo come dono e comandamento di vita nuova,
- sulla vita "secondo la verità nella carità" (Ef 4 15),
- sulla vita di santità della Chiesa, nella quale risplende la verità del bene portato sino alla sua perfezione» (VS n. 110).
- sul Vangelo come dono e comandamento di vita nuova,
- sulla vita "secondo la verità nella carità" (Ef 4 15),
- sulla vita di santità della Chiesa, nella quale risplende la verità del bene portato sino alla sua perfezione» (VS n. 110).
Ne consegue la seguente definizione: La teologia morale è quella parte della teologia che ha come oggetto l'intelligenza della
vita dei fedeli in Cristo.
Il Concilio
Vaticano II afferma che la teologia morale deve illustrare
scientificamente:
-
«l'altezza della vocazione dei fedeli in Cristo,
-
il loro obbligo di apportare frutto nella carità per
la vita del mondo» OT n. 16).
La riflessione teologico-morale serve quindi:
-
a rafforzare la vita dei fedeli;
-
a spingere la Chiesa all'attività apostolica;
- a risponde all'esigenza «della vita in Cristo di dirsi
in un discorso umano coerente e riflesso».
3.
Lo statuto scientifico della teologia morale
Il concetto
di teologia morale, come intelligenza della vita dei seguaci di Cristo, deve
essere ulteriormente precisato.
La
riflessione odierna tende a concepire la vita morale come: il fatto morale. La teologia morale, quindi, ha il compito di
spiegare il fatto morale in modo
analogo alle scienze della natura.
Per fatto morale si intende la coscienza
che il soggetto ha dei valori e delle obbligazioni morali.
Compito
della teologia morale, allora, è: di fondare l'obbligazione morale e stabilirne
i principali contenuti.
La teologia
morale si configura, allora, come un sapere sulle norme morali da osservare, cioè
come «morale dell'obbligazione».
Questa
concezione della teologia morale si è sviluppata:
- con l'intendo di dialogare con la mentalità scientifica moderna,
- con il desiderio di rendersi più comprensibile agli uomini del nostro tempo,
- con l'intendo di stabilire che la riflessione morale è un sapere normativo, e non un sapere descrittivo.
- è un sapere morale che riguarda «il bene e il male degli atti umani e della persona che li compie, e in tal senso è aperta a tutti gli uomini»,
- è teologia, scienza su Dio, «in quanto riconosce il principio e il fine dell'agire morale in Colui che "solo è buono" e che, donandosi all'uomo in Cristo, gli offre la beatitudine della vita divina» (VS n. 29).
- con l'intendo di dialogare con la mentalità scientifica moderna,
- con il desiderio di rendersi più comprensibile agli uomini del nostro tempo,
- con l'intendo di stabilire che la riflessione morale è un sapere normativo, e non un sapere descrittivo.
- è un sapere morale che riguarda «il bene e il male degli atti umani e della persona che li compie, e in tal senso è aperta a tutti gli uomini»,
- è teologia, scienza su Dio, «in quanto riconosce il principio e il fine dell'agire morale in Colui che "solo è buono" e che, donandosi all'uomo in Cristo, gli offre la beatitudine della vita divina» (VS n. 29).
3. Le fonti della teologia morale
Le
fonti della teologia morale sono le stesse della teologia. Esse possono diversi
in:
-
fonti primarie,
-
fonti secondarie.
Le
fonti primarie sono:
-
La Sacra Scrittura
-
La Tradizione
-
Il Magistero
Le
fonti secondarie sono:
-
la ragione,
-
la legge
naturale,
-
la filosofia,
-
le scienze umane.
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